Recensione di Pasquale Hamel
"il provocante trionfo del colore, nei toni più accesi di cui fa sapiente uso, offre infatti un'immagine vivace del mondo capace di restituire entusiasmo e perfino gioia di vivere"
In un tempo in cui i drammi del quotidiano vivere sociale si sono particolarmente accentuati, credo che uno sguardo, anche fugace, ad un dipinto di Antonello Blandi, non possa che avere un effetto rasserenante: il provocante trionfo del colore, nei toni più accesi di cui fa sapiente uso, offre infatti un'immagine vivace del mondo capace di restituire entusiasmo e perfino gioia di vivere. È proprio la opportuna scelta cromatica che costituisce lo specifico della cifra creativa di un pittore che ha la forza di modellare, in modo assolutamente originale, i soggetti rappresentati. La pennellata elegante e intensa di Blandi infatti piega, perfino ironicamente, le rigidità di quanto gli sta intono per trasformare gli oggetti a misura della propria fantasia immaginifica e surreale. Ne viene fuori una sorta di gioco, apparentemente dissacrante, al cui centro s'insedia la solarità mediterranea così carica di sensualità appassionate, di sensazioni forti, eccitazione ed emozioni.
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Ma una mediterraneità non levantina, disordinata tale da creare sconforto e angoscia, bensì iscritta, nonostante non all'apparenza poco si noti, in un disegno concettualmente razionale. Non é infatti la casualità che domina lo spazio ma una è propria voluta causalità, quella dell'idea dell'artista. Ed allora ecco la rappresentazione di una quotidianità sì deforme ma dotata di una gradevolezza che ne sfuma i contorni e la rende particolarmente accettabile generando, nell'osservatore anche distratto o prevenuto, un forte rapporto empatico e una simpatia istintiva.