Le Teste di Moro sono un simbolo della Sicilia. Sono vasi in ceramica, realizzati spesso nelle botteghe dell’isola con maestria artigiana, la stessa che si può ritrovare nella finezza delle maioliche. Le teste di Moro raffigurano un uomo e una donna, protagonisti di una leggenda che da quasi mille anni incanta gli estimatori della storia e della cultura siciliana.

La storia di questa coppia è così radicata nella tradizione e nel folklore della Sicilia, da essere immediatamente riconoscibile in tutto il mondo, tanto che diversi designer, stilisti e artisti ne hanno fatto largo uso per le loro collezioni in tributo dell’isola.

Anche l’artista Antonello Blandi riporta spesso nelle sue opere d’arte e nei suoi dipinti le teste di Moro, insieme ad altri simboli della Sicilia, come le cupole rosse di Palermo e la Lapa, tra mitologia e storia millenaria dell’isola.

Qual è la leggenda delle teste di moro?

Coppia di sfortunati amanti, oppure storia macabra di passione e vendetta? L’uomo e la donna raffigurati dalla tradizione condividono un tragico destino, ma esistono due diverse versioni della loro storia d’amore.

Ciò che le accomuna è indubbiamente la passione travolgente, di cui ogni raffigurazione delle teste è diventata un simbolo.

La leggenda narra di una fanciulla, vissuta all’inizio del 1100 d.C., bellissima e dedita alla cura delle sue piante sul balcone della sua casa di Palermo, nel quartiere Kalsa, innamoratasi perdutamente di un soldato Moro, anch’esso travolto dalla passione per la bella dama.

Secondo una versione della leggenda, la ragazza fu ingannata dal soldato: in realtà sposato e con figli, nonché pronto ad abbandonarla per tornare nella sua terra natia. La scoperta di questo tradimento spinse la fanciulla ad uccidere nel sonno l’amante, a decapitarlo e ad usare la testa come vaso per il basilico, messo poi in bella mostra sul balcone di casa. Sempre secondo la tragica leggenda, il basilico crebbe così rigoglioso da suscitare le invidie di tutti i vicini, che iniziarono a farsi realizzare dagli artigiani vasi a forma di testa, cioè le attuali teste di moro (chiamate da alcuni anche Teste di Turchi), simbolo di passione e di amore che non deve essere tradito.

Secondo un’altra versione della leggenda, i due amanti furono entrambi uccisi e decapitati dalla famiglia di lei, che non ne approvava la storia d’amore, e le loro teste furono messe in mostra come monito contro le unioni illecite. Da questa storia, la raffigurazione delle teste di moro come coppia è simbolo di passione e amore che supera il tempo.

Quale che sia la vostra leggenda preferita, le teste di moro contribuiscono a rappresentare oggi la storia di Sicilia: l’epoca del dominio dei Mori e della loro cacciata, l’avvicendarsi di storie e di civiltà, la bellezza e la tenacia di un popolo che continua a vivere in questa terra ricca di cultura, arte, sole, colori e contraddizioni.

Elena Braghin
Giornalista e copywriter