In Sicilia, le Grotte dell’Addaura rappresentano una importante testimonianza storica della vita sull’isola in epoca preistorica. La loro rilevanza storico-culturale è immensa, ma da oltre vent’anni un cancello chiude l’accesso al pubblico di questo gioiello, ormai quasi dimenticato.

Dove si trovano le grotte?

Le grotte dell’Addaura nascondono al loro interno un pezzo di storia dell’isola e dell’umanità. Situate a pochi chilometri dalla città di Palermo, sulla parte settentrionale del Monte Pellegrino, le grotte si trovano a circa 70 km sopra il livello del mare.

Al loro interno sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici, oggi conservati presso il Museo Antonino Salinas di Palermo, ma il loro tesoro più grande venne scoperto, per caso, solo nel 1943 dai soldati americani sbarcati sull’isola. All’epoca i soldati decisero di utilizzare la grotta dell’Addaura come riparo e come deposito per le armi. A causa di un’esplosione accidentale, si staccò dalle pareti interne della grotta uno strato di sedimenti che nei secoli aveva coperto ciò che altri uomini avevano inciso diverse migliaia di anni prima.

Perché le grotte dell’Addaura sono così importanti?

Dietro al cancello che ne impedisce l’accesso si apre un complesso di tre grotte. Nella cavità centrale si trovano delle figure rupestri risalenti ad un periodo preistorico a cavallo tra il tardo Epigravettiano e il Mesolitico.

Ciò che rende rare e preziose queste preistoriche rappresentazioni artistiche non è l’età, che seppur significativa non le annovera tra le figure rupestri più antiche ritrovate sull’isola, ma l’importanza e la complessità dei soggetti raffigurati. Dopo la loro scoperta casuale, i graffiti vennero studiati approfonditamente da un’archeologa italiana: la professoressa Jole Bovio Marconi, che pubblicò i suoi studi nel 1953.

Le incisioni rupestri dell’Addaura

Le figure rupestri della Grotta dell’Addaura sono uniche nel loro genere, perché nel disegno è data grande rilevanza alle figure umane, piuttosto che alla rappresentazione di animali, cosa del tutto inusuale per l’epoca.

Sulle pareti della grotta mediana sono rappresentate diverse figure umane intente a muoversi in cerchio, al centro altre due persone sono rappresentate in posizioni innaturali e con il viso apparentemente coperto. Tutto intorno a questo insieme di figure sono rappresentati animali: cavalli, cervi e bovini.

Non c’è accordo tra gli studiosi su quale sia il significato di questi graffiti, in particolare, le opinioni divergono sulle due figure al centro. Secondo alcuni potrebbe essere la rappresentazione di un momento di festa, con due acrobati al centro. Secondo altri, questa è la teoria maggiormente condivisa, i due al centro sarebbero vittime di un rito sacrificale.

L’importanza data alla rappresentazione scenografica dell’ambiente e le quantità di figure umane poste al centro della narrazione, rendono i graffiti delle Grotte dell’Addaura un caso eccezionale per l’arte paleolitica.

Il futuro delle Grotte dell’Addaura

Dal 1997 le grotte sono rimaste chiuse al pubblico, a causa del rischio crolli dato dall’instabilità della roccia che le sormonta. Oggi, però, si intravede una speranza per la loro conservazione e riapertura.

Se negli ultimi vent’anni il cancello che le chiude si è arrugginito e il degrado e l’abbandono hanno messo in pericolo questo prezioso tassello della storia di Sicilia, forse nel prossimo futuro una eccezionale collaborazione tra più enti locali potrebbe riportare alla riapertura del sito al pubblico, come spiegato in questo breve servizio della Rai.

Le Grotte dell’Addaura sono care all’artista Antonello Blandi che, tramite le sue opere d’arte naif, desidera conservare nella memoria i colori e i tesori che rappresentano la sua isola: gli scorci, i simboli, i miti, i borghi e la storia che hanno reso, nei secoli, la Sicilia un luogo unico al mondo.